Da bambino avevo paura del buio, e per allontanare quella paura cantavo la canzone di topolino, proprio quella che cantano i soldati nel finale di Full Metal Jacket di Kubrick. Ora i miei fantasmi sono altri e anche le tecniche per cacciarli sono cambiate ma le mie sono comunque rimaste delle fughe “mentali”. Credo che ogni persona, nei momenti di paura o difficoltà adotti una qualche tecnica, chi si rifugia in un luogo fisico, chi si appoggia a qualcuno e chi utilizza tecniche non proprio ortodosse. L’idea di rifugio è un qualcosa che accomuna noi essere umani al resto del mondo animale. Per Cocò rifugio è sotto il letto, nell’angolo più buio, tra una valigia e l’altra. Essendo io uno con le valige sempre pronte, il luogo a me più comodo dove tenerle è proprio sotto il letto. Valige, borse, trolley, tra questi Cocò si è creato dei passaggi che lo conducono nell’angolo più lontano e buio, dove neppure io posso arrivare. Lì si è trascinato la sua copertina, quella che lo accompagna in tutti i viaggi e che per lui vuole dire “casa”. Sotto il letto si rifugia quando piove o c’è un temporale oppure quando i rumori che arrivano dall’esterno sono troppo forti. Alcune volte non ci sono apparenti ragioni ma lui fugge lì, senza preavviso, ci rimane per un po’ e poi ricompare, più tranquillo di prima. Le prime paure sono evidenti e comuni un po’ in tutti i cani, fuochi d’artificio e temporali sono l’incubo principale dei nostri amici peluti, sono gli altri momenti, di calma apparente, che non riesco ad interpretare ma che mi accomunano a lui. Infatti capita anche a me di aver bisogno di isolarmi, di allontanarmi, di nascondermi, anche solo per un attimo, esigenza che arriva e scompare senza ragione apparente. Forse in quei momenti a Cocò torna in mente il suo passato o più semplicemente, come capita a noi, ha bisogno di resettare la mente, di silenzio, di buio e la sua grotta è il luogo ideale per farlo. Per questo motivo in ogni paese dove andiamo, sia albergo, sia casa etc., cerco sempre di ricostruirgli quel rifugio, quella grotta, dove lui può trasportarsi la sua copertina e andarsi a rifugiare quando ne sente la necessità.
E’ un consiglio che mi sento di dare a tutti quelli che viaggiano con il proprio cane, portatavi sempre dietro qualcosa di abituale per lui, può essere il suo gioco preferito, la sua coperta, il suo straccetto etc., questo lo tranquillizza davvero tanto e non lo fa sentire troppo spaesato in luoghi lontani da casa.